Madame Bovary

Madame Bovary - Mark Overstall, Malcolm Bowie, Margaret Mauldon, Gustave Flaubert Ho sentimenti contrastanti riguardo Madame Bovary. Quando l'ho letto non mi è piaciuto molto, perché Emma è esattamente il tipo di donna che non riesco proprio a sopportare: una donna che vive di sogni, si piange addosso, non fa davvero niente per la propria vita. Sì, lo so: la condizione femminile all'epoca, le convenzioni sociali, ecc. Però resta il fatto che invece di affrontare la propria vita, invece di parlare con il marito, di provare almeno a vivere nel suo quotidiano, di provare a essere felice con quello che il destino le ha dato (o rovesciarlo del tutto, perché no), non fa altro che continuare a scappare, fino all'ultimo. L'epilogo della sua storia mi ha sempre lasciato una tristezza infinita e non ho mai provato particolare amore per il romanzo proprio perché non riesco a empatizzare con nessun personaggio (perché se Emma è una codarda, Charles è un ottuso). Però recentemente un'insegnante all'università mi ha detto che quello era esattamente lo scopo di Flaubert. In questo caso il romanzo è perfettamente riuscito, non c'è che dire. Però bisogna ammettere che se Flaubert ha detto "Madame Bovary c'est moi" questo significa che stava criticando l'atteggiamento di tutta una generazione, lui compreso, che preferisce cercare una via di fuga dalla vita piuttosto che affrontarla. Come lettrice, non so quanto la cosa possa piacermi.